lunedì 18 febbraio 2013

Calendario Primalpe 2013

Testi tratti da Masche Faie Servan di Franco Delpiano e Fausto Giuliano  Primalpe 2011

Copertina


 I Martulet ( i folletti martellatori)
...erano evocati dalle mamme per far intimorire i loro bambini quando, la sera, non rientravano in casa prima del suono dell'Avemaria o magari quando facevano un po' troppo i capricci.  


 Barba Segelégn (zio secchio)
Il suo nome, Barba Segelègn, era legato ai pozzi delle borgate, i luoghi in cui si diceva vivesse confinato (...) la cui ventilata presenza serviva ad evitare che i bimbi si avvicinassero troppo ai pozzi ... 


I Sepuline (le piccole serpi) 
Entravano in azione nel momento in cui le donne avevano finito di stendere il bucato ed inevitabilmente si appropriavano di qualche indumento steso ad asciugare.


l'Omnat (l'ometto)
...si racconta che era possibile incontrare l'Omnat, piccola creatura che portava sempre in testa un largo cappelloed usciva allo scoperto solo la notte, spaventando i passanti che lo incontravano.

la Gamba dariera (la gamba posteriore)
...Si diceva fosse solito avvicinarsi ai piccoli per cercare di afferrare la gamba che "restava indietro" mentre essi stavano camminando...


Megn pluza (mano pelosa)
...la mano pelosa che arrivava a ghermire i piccoli...

Pi Cugiuza ( "la più che fa coricare")
…. si ricorreva a questo spauracchio per tenere buoni i bambini. Quando essi arrivavano da scuola e andavano a casa di Margherita, una sarta vicina di casa, lei per farli stare buoni  diceva loro:   
….se isti pé gnènt brau mé i lu dröu e i sort la Picugiuza, eu pìa....
(se non state bravi io lo apro ed esce la Picugiusa, vi prende….)
riferendosi ad un grosso armadio che aveva in camera.... 


U Tavanot (il piccolo tafano)
... faceva scherzi a coloro che andavano ad attingere acqua a quella fonte, per spaventarli.


U Coyabutn (il raccogli bottoni)
...tutti i bambini quando passavano in quei paraggi avevano paura che questo essere misterioso potesse strappare i bottoni  dei loro vestiti.


U Magu Zabino
Questo mago era molto conosciuto in tutta la zona Bovesana
...la storia raccolta anni fa  narra la vicenda di un ragazzo che deve andare per il mondo a cercare fortuna. (...) Arriva in una città dove un Mago terrorizza la popolazione con le sue angherie ed i suoi omicidi. Lui dà la sua disponibilità al Re per catturare il terribile Mago. Si fa così catturare dal Mago e, dicendogli che se lo avesse tenuto per un po’ di giorni al buio nutrendolo per bene, sarebbe diventato bello grasso e tenero così che il Mago avrebbe avuto più soddisfazione nel mangiarlo. Il Mago fa così… lo rinchiude al buio in una gabbia di ferro e gli porta un sacco di cose buone da mangiare tutti i giorni. Un bel giorno, quando si avvicina il momento in cui deve essere mangiato, dice al mago che c’è una filüra  - un raggio – di luce che penetra nel buio e che gli dà fastidio e prega il Mago di provvedere rendendo il buio totale. Il Mago prova più volte e togliere tale raggio ma non riesce, cosicché il ragazzo gli dice: ….lascia fare a me…. tu vieni qui nella gabbia al posto mio ed io provvederò a tappare tale passaggio della luce, tu mi dirai quando è a posto che il raggio è sparito ed io rientrerò nella gabbia… Il Mago accetta ed entra nella gabbia di ferro… ma appena è dentro la gabbia il ragazzo lo rinchiude dall’esterno permettendo così al Re di catturarlo ed alla popolazione di essere salva da tale terribile tiranno


U Matetun ( il ragazzino)
...passeggiava su e giù lungo il greto del torrente Colla...(...) Se qualcuno gli rivolgeva la parola o anche solo pensava di avvicinarlo, egli subito spariva!


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